09 Set 2020

Comorbidità tra DSA e ADHD

di Maria Chiara Carriero


DSA e ADHD

I Disturbi specifici dell’Apprendimento (DSA) e il Deficit dell’Attenzione e Iperattività (ADHD) sono disturbi evolutivi di natura diversa, ma che possono presentarsi nello stesso soggetto.
La percentuale di sovrapposizione è talmente elevata che la diagnosi di uno dei due disturbi dovrebbe prevedere la valutazione dell’eventuale presenza dell’altro.

 

Comorbidità tra DSA e ADHD

Numerosi studi suggeriscono una co-occorrenza frequente, dal 25-40%, tra ADHD e DSA (Carroll et al., 2005; Semrud-Clickeman M. et al., 1992).
Mayes e colleghi (2000), in uno studio su 119 bambini con ADHD, evidenziarono un DSA nel 70% dei soggetti.
Anche Goldston (2007) in uno studio su 94 adolescenti con Dislessia (DL) riportò elevate percentuali di ADHD.
In caso di comorbidità i problemi di apprendimento si aggravano, perché alla fatica nella lettura, scrittura o calcolo si somma l’incapacità di mantenere l’attenzione.
Anche il disturbo comportamentale peggiora con la co-occorrenza del DSA, una maggiore frustrazione dovuta ai fallimenti scolastici può, infatti, portare a una maggiore iperattività nel bambino.

Pertanto, mentre nei soggetti con dislessia isolata sono più comuni sintomi internalizzanti (ansia, depressione), il profilo psico-comportamentale degli individui con comorbidità è più ad alto rischio di esibire sintomi esternalizzanti (Willcutt EG., 2000), fino al disturbo oppositivo-provocatorio, disturbo della condotta, maggior fallimento accademico e un outcome scolastico peggiore rispetto ai disturbi presi in maniera isolata (Chadwick O. et al. 1999; Faraone SV., 2001).

 

Ipotesi sulla natura dell’associazione tra DSA e ADHD

In letteratura esistono 4 modelli per spiegare l’associazione tra DSA e ADHD:

  • DSA → ADHD

Questo modello presuppone che la presenza di DSA favorisca la comparsa di ADHD e quindi un soggetto ha primariamente un disturbo dell’apprendimento, complicato successivamente da un quadro comportamentale di ADHD.
Ad esempio, la dislessia potrebbe interferire con la possibilità di applicarsi con successo nei compiti scolastici e favorirebbe una ridotta concentrazione e l’adozione di comportamenti iperattivi e disturbanti (Pisecco S., 1996).
In questi casi l’ADHD è visto come un pattern psico-comportamentale emerso in conseguenza alla demotivazione all’apprendimento.
Maughan e colleghi (1996), infatti, mostrano che l’iperattività evidenziata in bambini con dislessia tende a ridursi quando anche le difficoltà di lettura si risolvono.

  • ADHD → DSA

L’inattenzione e l’iperattività potrebbero favorire l’emergenza di difficoltà specifiche di apprendimento.
L’inattenzione, lo stile cognitivo impulsivo e la frettolosità nello svolgimento dei compiti possono ridurre la capacità di esaminare lo stimolo, con conseguente assenza di acquisizione di nuove informazioni e ritardo nello sviluppo della padronanza delle abilità di base, come la lettura e la scrittura (Chadwick O., 1999).

  • ADHD + DSA

In questo caso si esclude il rapporto di causa-effetto tra i disturbi e si definisce la relazione in termini di comorbidità (Friedman MC., 2003; Willcutt EG. et al., 2001).
In questa situazione, la coesistenza dei due disturbi determinerebbe un impairment funzionale più esteso con possibili ricadute su tutte le aree dello sviluppo.
Per questo motivo sarebbe opportuno considerarla come una condizione più svantaggiosa rispetto alle due condizioni isolate, in quanto possibile trigger per il fallimento scolastico e l’emergere di comportamenti devianti (Willcutt EG., 2000), disturbo oppositivo-provocatorio e disturbo della condotta (Faraone SV. et al., 2001).

  • ADHD/DSA

Questo modello prevede che i due disturbi siano l’espressione di un’unica condizione patologica avente una comune etiologia e l’esistenza di un unico genotipo e fenotipo che si esprime con caratteristiche cognitive e comportamentali appartenenti a entrambi i disturbi (Willcutt EG. et al., 2005).

 

Caratteristiche genetiche della comorbidità

Alcuni studi su coppie di gemelli confermano l’ipotesi di fattori genetici comuni nel determinare la co-occorenza dei due disturbi o che la componente ereditaria per i soggetti con comorbidità sia più forte rispetto ai soggetti con il disturbo isolato (Friedman et al., 2003; Willcutt EG., 2007).
Secondo Stevenson J. (2005) la comorbidità potrebbe essere dovuta a un fenomeno noto come pleiotropismo, fenomeno per cui un singolo gene controlla più di un carattere fenotipico. Dato successivamente confermato da Gayán J. (2005) che, su un campione di 182 coppie di fratelli, trovò la presenza di un locus sul cromosoma 14q32 con effetto pleiotropico per entrambi i disturbi.

genotipo fenotipo comordibità dsa e adhd

Fig.1 Pleiotropia. Fonte: Wikipedia.

 

Caratteristiche neuropsicologiche della comorbidità

Vari sono gli studi sulle caratteristiche neuropsicologiche della comorbidità DSA e ADHD, in particolare sulle aree di disfunzionalità specifiche e comuni ai due disturbi e su come queste aree interagiscono e si esprimono.
Si evince che i soggetti con contemporanea presenza di ADHD e DL hanno un assetto neuropsicologico qualitativamente distinto (Pennington BF. et al., 1993) e una compromissione più severa rispetto ai soggetti con i due disturbi isolati (Purvis KL. et al., 1997).
A conferma di questi dati alcuni studi hanno confrontato soggetti con ADHD + DL con soggetti con ADHD e DL isolati, utilizzando una batteria di test neuropsicologici che hanno evidenziato una più ampia gamma di deficit nel gruppo dei soggetti con comorbidità (Jakobson A. & Kikas E., 2007; Willcutt EG. et al., 2005).

Le funzioni cognitive maggiormente coinvolte nei casi di comorbidità sono la velocità nel processamento dell’informazione, il linguaggio, l’attenzione, la Memoria di Lavoro e le Funzioni Esecutive (Seidman LJ. et al., 2001).
Tuttavia, la lentezza nella velocità di processamento dell’informazione e il deficit nella Memoria di Lavoro potrebbero essere le caratteristiche preponderanti nel fenotipo comorbido (Shanahan MA., 2006; Westby C., 2004).

 

Trattamento

La diagnosi che esplori la coesistenza delle due problematiche e i deficit cognitivi multipli dovrebbe essere presa in considerazione per promuovere adeguati percorsi psicoeducativi.

Nel trattamento psicologico sono coinvolti specialisti esperti di DSA/ADHD, la scuola e la famiglia.
Vengono svolti interventi comportamentali per l’ADHD per migliorare l’autocontrollo, le abilità attentive, la capacità di pianificare le attività, la gestione della rabbia e della frustrazione.
Per il DSA ci si focalizza, invece, sulle abilità carenti del bambino (lettura, calcolo, scrittura) per migliorare le capacità di apprendimento.

Risulta, inoltre, importante creare contesti quotidiani ed extra scolastici che possano offrire al bambino l’opportunità di mettere in gioco le abilità sviluppate nel setting terapeutico.
Per questo è fondamentale adottare, attraverso il Parent Training, una linea comune tra la scuola e la famiglia.

Le sedi a cui rivolgersi

Roma:
Telefono: 06/69365736
Cellulare: 345/5585599
Email: info.roma@istitutosantachiara.it
Indirizzo: via Properzio, 6 – Roma

Lecce:
Telefono: 0832/348383
Cellulare: 393/9102469
Email: riabilitazionelecce@istitutosantachiara.it
Indirizzo: Via Campania, 5 – Lecce

Glossario

Funzioni esecutive: processi di pianificazione, controllo e coordinazione del sistema cognitivo.

Impairment: menomazione

Memoria di lavoro: sistema per l’immagazzinamento temporaneo e la prima gestione/manipolazione dell’informazione.

Parent training: che ha lo scopo di migliorare il comportamento dei bambini attraverso l’aiuto delle figure genitoriali istruite su delle tecniche che rinforzano i comportamenti positivi e diminuiscono quelli inappropriati.

Trigger: fattori scatenanti

Bibliografia 

Chadwick O, Taylor E, Taylor A, Heptinstall E, Danckaerts M. Hyperactivity and reading disability: a longitudinal study of the nature of the association. J Chid Psychol Psychiat 1999; 40:1039-50.

Faraone SV, Biederman J, Monuteaux MC, Seidman LJ. A psychometric measure of learning disability predicts educational failure four years later in boys with attention deficit hyperactivity disorder. J Attent Dis 2001; 4:220-30

Friedman MC, Chhabildas N, Budhiraja N, Willcutt EG, Pennington BF. Etiology of the comorbidity between RD and ADHD: exploration of the non-random mating hypothesis. Am J Med Gent B Neuropsychiatr Genet 2003; 120:109-15.

Gagliano A, Germanò E, Calarese T, et al. Le comorbidità nella dislessia: studio di un campione di soggetti in età evolutiva con disturbo di lettura. Dislessia 2007; 4:27-45.

Gayán J, Willcutt EG, Fisher SE, et al. Bivariate linkage scan for reading disability and attention-deficit/ hyperactivity disorder localizes pleiotropic loci. J Child Psychol Psychiat 2005; 46:1045-56

Goldston DB, Walsh A, Mayfield Arnold E, et al. Reading problems, psychiatric disorders, and functional impairment from mid- to late adolescence. J Am Acad Child Adolesc Psychiat 2007; 46:25-32.

Jakobson A, Kikas E. Cognitive functioning in children with and without Attention-deficit/Hyperactivity Disorder with and without comorbid learning disabilities. J Learn Dis 2007; 40:194-202

Martinussen R, Tannock R. Working memory impairments in children with attention-deficit hyperactivity disorder with and without comorbid language learning disorders. Clin Exp Neuropsychol 2006; 28:1073-94.

Maughan B, Pickles A, Hagell A, Rutter M, Yule W. Reading problems and antisocial behaviour: developmental trends in comorbidity. J Child Psychol Psychiat 1996; 37:405-18.

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Semrud-Clickeman M, Biederman J, Sprich-Buckminster S, Lehman BK, Faraone SV, Norman D. Comorbidity between ADHD and learning disability: a rewiew and report in a clinically referred sample. J Am Acad Child Adolesc Psychiat 1992; 31:439-48.

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