17 Mar 2021

Pavimento pelvico, questo sconosciuto

di Francesca Franchella


Il pavimento pelvico è un’area del nostro corpo che non sentiamo nominare spesso, tant’è che sono in molti a non conoscerne l’esistenza.

Con pavimento pelvico ci riferiamo a quella regione che coincide con la zona genito-urinaria-anale e che partecipa a diverse funzioni.

Avete presente quando cerchiamo di trattenere l’urina contraendo la parte inferiore del bacino?
Bene, in quel momento stiamo attivando i muscoli principali del pavimento pelvico.

Il suo ruolo è fondamentale nei gesti più semplici della nostra quotidianità: esso infatti è deputato alle funzioni di minzione e defecazione, sostiene tutti gli organi della pelvi (vescica, parte dell’intestino, organi genitali) e riveste un ruolo fondamentale nella sessualità.

Sono diversi i disturbi legati al pavimento pelvico, tra cui:

  • incontinenza urinaria e fecale
  • alterazioni dello svuotamento
  • sindrome dolorosa del pavimento pelvico
  • disfunzioni sessuali
  • prolasso degli organi pelvici

Cosa provoca tali disturbi?

Le cause possono essere molteplici e sono legate principalmente a una riduzione di forza e/o endurance, a un’alterazione del tono e del trofismo muscolare.

I principali fattori di rischio sono:

  • sesso,
  • età,
  • peso corporeo,
  • fattori iatrogeni,
  • gravidanza e parto,
  • movimentazione di carichi,
  • stazione eretta prolungata,
  • patologie dell’apparato bronco-respiratorio, etc.

La prevalenza dei disturbi legati al pavimento pelvico riguarda un alto numero di popolazione: si stima che la sindrome del dolore pelvico cronico interessi all’incirca il 10-40% delle donne, con una prevalenza tra i 15 e i 73 anni, ma può interessare anche gli uomini, con un’incidenza molto minore, stimata intorno allo 0,5%1.
Oltre due milioni di donne fra i 35 e i 65 anni, solo in Italia, soffre di incontinenza urinaria2, che affligge anche il sesso maschile, ma con una prevalenza inferiore rispetto al sesso femminile (rapporto 9:1). É una condizione che interessa tutte le età con un’incidenza maggiore oltre i 65 anni3.
Sono inoltre quattrocentomila le procedure chirurgiche eseguite per prolasso genitale e incontinenza urinaria ogni anno con un numero di reinterventi per recidiva del 29,2%4.

È importante tuttavia precisare che tali dati sono senz’altro sottostimati e che non siamo in grado di definire con esattezza incidenza e prevalenza in quanto, ancora troppo spesso, tali disturbi vengono considerati un tabù.
Rivolgersi a un professionista per parlare di incontinenza, stipsi, sindromi dolorose e prolasso degli organi pelvici può ancora oggi causare vergogna da parte di chi convive quotidianamente con questi disturbi.
Così si è costretti a modificare le proprie abitudini, limitando le relazioni sociali e alterando quella che è l’immagine di sé e la propria autostima.
Nessuno che soffre di incontinenza, infatti, rischierebbe di restare troppo a lungo lontano da un bagno, o vorrebbe trovarsi nella situazione di dover manifestare ad altri il proprio impellente o reiterato bisogno e disagio.

La domanda dunque sorge spontanea: com’è possibile che non abbiamo mai sentito parlare di pavimento pelvico, se è così alta l’incidenza delle problematiche a esso correlate?
Possiamo allora pensare di dover semplicemente accettare la presenza di questi disturbi, senza rivolgerci a un esperto e porre rimedio limitandoci nelle più semplici attività quotidiane ed evitando qualsiasi situazione che potrebbe risultare imbarazzante?
Assolutamente no!

Trattamenti

Esistono tecniche e strumenti della fisioterapia che ci consentono di ricorrere a un trattamento conservativo per migliorare la condizione di disturbi del pavimento pelvico:

  • esercizio terapeutico
  • trattamento comportamentale
  • stimolazione elettrica
  • bladder training
  • biofeedback
  • ausili e presidi di supporto.

Si tratta di un trattamenti riabilitativi mini-invasivi, eseguiti da professionisti esperti e adeguatamente formati sotto l’aspetto tecnico-professionale nonché comunicativo-relazionale.
L’obiettivo dei trattamenti non è soltanto quello di ridurre il sintomo, ma soprattutto di migliorare la qualità della vita dei pazienti, rispettando una visione globale e considerando tutti gli aspetti biopsicosomatici che circondano l’individuo, riducendo quanto più possibile il disagio e ripristinando l’autostima e l’immagine di sé.

Bibliografia

  1. Il dolore pelvico cronico, Elisa Dossena, 2020;
  2. Fondazione Italiana Continenza;
  3. Statica pelvica e perdita di funzioni, M. Biagina De Ramundo, 2016;
  4. Disfuzioni del Pavimento Pelvico: epidemiologia, Prof. Bassi Pier Francesco, Fondazione Policlinico Universitario Gemelli IRRCS.

CONTATTACI

PER RICEVERE MAGGIORI INFORMAZIONI O PRENOTARE UN APPUNTAMENTO CON ISTITUTO SANTA CHIARA, SCEGLI LA TUA SEDE.

CONTATTI ROMA

CLICCA QUI PER LA PAGINA DEI CONTATTI

OPPURE COMPILA IL FORM

Devi accettare le condizioni sulla privacy

Contatta le altre sedi in Italia

CONTATTI LECCE

CLICCA QUI PER LA PAGINA DEI CONTATTI

OPPURE COMPILA IL FORM

Devi accettare le condizioni sulla privacy

CONTATTI LADISPOLI

CLICCA QUI PER LA PAGINA DEI CONTATTI

OPPURE COMPILA IL FORM

Devi accettare le condizioni sulla privacy

CONTATTI MAGLIE

CLICCA QUI PER LA PAGINA DEI CONTATTI

OPPURE COMPILA IL FORM

 

Devi accettare le condizioni sulla privacy

CONTATTI CASTRIGNANO De' GRECI

CLICCA QUI PER LA PAGINA DEI CONTATTI

OPPURE COMPILA IL FORM

 

Devi accettare le condizioni sulla privacy

CONTATTI SAN VITO DEI NORMANNI

CLICCA QUI PER LA PAGINA DEI CONTATTI

OPPURE COMPILA IL FORM

Devi accettare le condizioni sulla privacy

CONTATTI MERINE

CLICCA QUI PER LA PAGINA DEI CONTATTI

OPPURE COMPILA IL FORM

Devi accettare le condizioni sulla privacy

Open chat
Apri chat
Ciao
Come possiamo aiutarti?