di Dalila Manti
Cosa si intende per assertività?
L’assertività è la capacità di esprimere in modo chiaro ed efficace le proprie emozioni e opinioni, attraverso tutti i canali della comunicazione interpersonale, senza prevaricare né essere prevaricati (Baggio, 2013).
Grazie alla capacità assertiva si diventa capaci di:
- non giudicare gli altri
- comunicare senza essere aggressivi
- far rispettare i propri diritti senza calpestare quelli altrui.
L’assertività, inoltre, permette di impostare relazioni equilibrate, creando uno spirito positivo e costruttivo con l’interlocutore (Di Lauro, 2011).
Attraverso la capacità assertiva un individuo diventa socialmente competente e in grado di modularsi in base alle differenti situazioni vissute e alle diverse persone con cui interagisce, adattando un’adeguata performance comunicativa.
Questa capacità si esprime, anche, attraverso la comunicazione non verbale, con il contatto oculare o mostrando interesse nell’ascoltare le persone con cui si parla, accompagnando ciò che dicono con la mimica facciale o assumendo una postura di apertura verso l’altro e avendo un tono di voce chiaro e congruente al messaggio.
Le componenti dell’assertività sono (Arrindell et al., 2004):
- La difesa dei diritti: capacità di rifiutare richieste irragionevoli.
- L’assertività sociale: capacità di iniziare e portare a termine le interazioni sociali con agio e tranquillità.
- L’espressione dei sentimenti: abilità di comunicare i propri sentimenti sia positivi (gioia, affetto) che negativi (collera, disaccordo, noia).
- Assertività di iniziativa: capacità di risolvere problemi, di avanzare richieste e fare favori.
- Indipendenza: capacità di resistere alle pressioni e influenze individuali o di gruppo, senza aderire al conformismo ma dando voce alle proprie opinioni.
Molteplici sono i vantaggi di uno stile comunicativo assertivo.
A breve termine, ad esempio, si sperimenta la capacità di esprimere i propri bisogni e pensieri, di avere un ruolo attivo nella relazione e di gestire le divergenze comunicative e relazionali con il rispetto degli altri.
A lungo termine, invece, l’incremento del senso di autoefficacia (convinzione circa la propria capacità di raggiungere obiettivi prefissati) per aver raggiunto determinati obiettivi, la possibilità di vivere rapporti interpersonali qualitativamente migliori e la capacità di interloquire con persone che hanno punti di vista differenti dal proprio.
Gli stili di comportamento anassertivi: passivo e aggressivo
L’assertività si colloca lungo un continuum a cui estremi vi sono due tipi di comportamenti anassertivi: comportamento anassertivo passivo o aggressivo (Galeazzi et al., 2004).
PASSIVITÀ ASSERTIVITÀ AGGRESSIVITÀ
Lo stile anassertivo passivo è tipico di chi ha difficoltà a esprimere il proprio punto di vista, perché non riesce a contrastare le opinioni altrui.
È caratterizzato dal ritiro, dalla dipendenza e dal compiere scelte o azioni volte al compiacimento degli altri.
La comunicazione passiva ha l’obiettivo di evitare qualsiasi tipo di conflitto per paura di essere rifiutati o irritare l’altro.
Il vantaggio immediato è, attraverso l’approvazione dell’altro, la diminuzione dell’ansia o della paura di essere rifiutati esprimendo le proprie opinioni.
Con questo stile comunicativo si avverte, quindi, sollievo per essere riusciti a evitare una situazione difficile.
Inoltre, si ottiene un immediato rinforzo dall’evitamento del conflitto e, di conseguenza, la persona è vista come disponibile e rispettosa dell’altro. Tuttavia, a lungo termine ci si sente squalificati e frustrati per non essere riusciti a realizzare i propri desideri, si sperimenta un calo dell’autostima e si crea un’immagine negativa di sé (Vicentini, 2011).
Il comportamento aggressivo, invece, è tipico del soggetto invadente che prevarica gli altri e antepone le sue esigenze a quelle altrui.
La persona, inflessibile rispetto alle sue posizioni, ha difficoltà a prendere in considerazione punti di vista diversi dai propri, attribuisce i fallimenti a cause esterne e tende a svalutare gli altri.
Nell’immediato il comportamento aggressivo è gratificante, perché permette di realizzare i propri desideri e di sperimentare un buon controllo e senso di potere sulle situazioni.
Tuttavia, sebbene il soggetto raggiunga inizialmente i propri obiettivi, questo comportamento produce nel tempo un progressivo isolamento sociale e rapporti interpersonali caratterizzati da rancore e ostilità.
Esiste, inoltre, lo stile passivo-aggressivo tipico di chi si comporta passivamente ma attua un comportamento aggressivo verso l’altro.
Questo comportamento rappresenta un modo mascherato di esprimere i sentimenti di rabbia nascosti (Long J. E., & Nicholas J., 2008).
Esempi dello stile passivo-aggressivo possono essere il sarcasmo, messaggi ironici con contenuto aggressivo, messaggi contraddittori e confusi, ecc.
Anche questo tipo di comportamento porta al disfacimento dei rapporti sociali perché le situazioni diventano confuse, i sentimenti inespressi e i rapporti disfunzionali.
Il training assertivo
Il training di assertività ha l’obiettivo di migliorare le abilità interpersonali, intervenendo sugli aspetti cognitivi e comportamentali e sulla comunicazione verbale e non verbale, attraverso la riduzione delle componenti passive o aggressive (Galeazzi et al., 2004).
È adottato all’interno di percorsi psicoterapeutici nel trattamento dell’ansia, della depressione, dei problemi di coppia e nella dipendenza da sostanze (Baggio, 2013).
Il training è rivolto anche a soggetti non clinici, come dipendenti pubblici e manager di imprese che richiedono il possesso di adeguate capacità comunicative e soft skill volte a migliorare le relazioni con gli utenti e ottenere maggiore successo.
Per maggiori informazioni sul training assertivo, contattaci:
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Bibliografia
Arrindell W., Nota L., Sanavio E., Sica C., Soresi S. (2004) SIB. Valutazione del comportamento interpersonale e assertivo. Edizioni Centro Studi Erikson
Baggio F. (2013) Assertività e training assertivo. Franco Angeli Editore
Di Lauro D. (2011) Manuale di comunicazione assertiva. Xenia Edizioni
Galeazzi A., Meazzini P. (2004) Mente e comportamento. Trattato italiano di psicoterapia cognitivo-comportamentale. Giunti Editore
Long, J. E., & Nicholas, J. (2008). Long and Signe Whitson. The Angry Smile: The Psychology of Passive-Aggressive Behavior in Families, Schools, and Workplaces, second edition, Pro-Ed.
Vicentini M. (2008) Introduzione al comportamento assertivo. L’assertività. Centro Camilliano di Formazione