di Dalila Manti
Cosa si intende per ecolalia?
L’ecolalia è la ripetizione, con la stessa intonazione, di parole o frasi pronunciate da qualcun altro.
La ripetizione può riguardare una sola parola, messaggi lunghi e a volte anche conversazioni, intere canzoni o scene di un film.
È definita un eco-fenomeno cioè un comportamento imitativo che avviene senza controllo cosciente. L’ecolalia è presente nelle fasi inziali dello sviluppo del linguaggio del bambino ed è anche un sintomo caratteristico di diversi disturbi neuropsicologici.
L’ecolalia nello sviluppo linguistico del bambino
L’ecolalia può essere considerata una tappa normale nello sviluppo dei bambini che si verifica intorno ai 2 anni durante la fase di acquisizione e consolidamento del linguaggio.
Dopo i 3 anni l’ecolalia dovrebbe scomparire spontaneamente.
I bambini si affidano a essa proprio quando iniziano a pronunciare le prime parole e ad apprendere nuovi vocaboli per imitazione.
Nei casi di sviluppo tipico, quindi, l’ecolalia può essere sfruttata per ampliare il repertorio vocale del bambino e motivarlo a procedere verso modalità comunicative più efficaci.
Ecolalia immediata ed ecolalia differita
Le due tipologie di ecolalia sono:
- Ecolalia immediata:
si riferisce alla ripetizione di parole o intere frasi immediatamente dopo che qualcuno le ha pronunciate, per esempio se chiediamo ad un bambino “Hai sete?” lui potrebbe rispondere subito “sete”. È un meccanismo comune nello sviluppo tipico del bambino che solitamente si interrompe intorno ai 2-3 anni.
Questa tipologia di ecolalia potrebbe generare frustrazione proprio per la difficoltà del bambino ad esprimere i suoi desideri e bisogni;
- Ecolalia differita:
si riferisce alla ripetizione di parole o frasi a distanza di tempo. Essa si manifesta con la reiterazione di jingle televisivi, dialoghi ascoltati nei film e cartoni o frasi dette dai genitori.
Alcuni studi hanno individuato le funzioni comunicative dell’ecolalia che potrebbe essere considerata come una strategia di compenso
(Pfanner et al., 2008)
A livello interattivo l’ecolalia presenta le seguenti funzioni (Fontani, 2018):
- Funzione affermativa,
- Funzione di turnazione: le parole possono essere usate nei tentativi di conversazione con gli altri;
- Funzione dichiarativa: le parole accompagnano i gesti per indicare oggetti, azioni o luoghi ed hanno l’obiettivo di richiamare l’attenzione dell’altro;
- Funzione richiestiva: utilizzata per richiedere oggetti o sollecitare azioni di altri, segnalando una necessità o desiderio di ottenere qualcosa;
- Funzione di supporto al processo linguistico cioè una strategia per analizzare le forme linguistiche in via di acquisizione.
L’ecolalia può anche essere di natura non interattiva quando l’emissione di parole risulta priva di funzione o scopo.
L’ecolalia nel Disturbo dello Spettro Autistico
L’ecolalia è un tratto caratteristico del Disturbo dello Spettro Autistico, un disturbo del neurosviluppo caratterizzano da deficit nella comunicazione verbale e non verbale, deficit nell’interazione sociale e pattern di comportamenti, interessi e attività ristretti e ripetitivi (APA, 2013).
L’ecolalia è presente fino al 75% delle diagnosi di autismo (McEvoy et al., 1992). Le caratteristiche verbali stereotipate interessano la maggioranza del repertorio comportamentale del bambino autistico, in questo caso l’ecolalia può porsi come:
- un auto-calmante come tentativo di fronteggiamento delle “tempeste” sensoriali;
- un’autoistruzione nel momento in cui un bambino parla a stesso tramite frasi che ha sentito pronunciare da altri;
- un’auto-stimolazione per intrattenere se stesso;
- un tentativo di partecipazione a routine sociali o modalità per formulare richieste (Pfanner et al., 2008)
Le manifestazioni dell’ecolalia negli adulti
L’ecolalia nell’adulto è considerata una condizione patologica, può essere osservata nelle afasie, nella schizofrenia e, nelle fasce d’età più avanzate, può essere indizio di deterioramento mentale tipico delle demenze.
Afasia
Con afasia si intende la compromissione, parziale o completa, delle abilità di comprensione ed espressione linguistica conseguente ad un danno alle aree cerebrali del linguaggio. La persona afasica potrebbe avere la tendenza a ripetere ciò che sente, in questo caso l’ecolalia è compulsiva e non funzionale.
Schizofrenia
Disturbo mentale cronico caratterizzato da sintomi di alterazione del pensiero, del comportamento e dell’affettività.
L’ecolalia è comune nella schizofrenia catatonica caratterizzata da anomalie motorie, comportamentali e linguistiche.
Demenza
Malattia neurodegenerativa che comporta la perdita progressiva delle facoltà cognitive, in particolare della memoria. L’ecolalia si verifica nelle demenze frontotemporali specialmente nella malattia di Pick, una rara forma di demenza di Alzheimer.
L’ecolalia si manifesta anche nella:
Sindrome di Tourette
Disturbo neurologico a esordio infantile caratterizzato da tic motori e fonatori di varia gravità. Si registra la tendenza della persona a ripetere ciò che ascolta, ciò potrebbe generare anche frustrazione proprio perché la persona non riesce a controllare cosa dice e come lo dice.
Epilessia
Sindrome neurologica caratterizzata da improvvise e ripetute manifestazioni psicofisiche. Occasionalmente dopo una crisi epilettica la persona potrebbe manifestare ecolalia.
La Diagnosi e il trattamento
La diagnosi di ecolalia è effettuata da un professionista tramite la raccolta della storia di vita, indagini neurologiche, valutazione del linguaggio ed esami strumentali e di laboratorio.
Il trattamento dell’ecolalia prevede la combinazione di vari approcci:
- trattamento logopedico che mirerà all’apprendimento della modalità con cui poter esprimere i propri pensieri agli altri;
- trattamento comportamentale in cui viene chiesto alla persona di rispondere ad alcune domande correttamente, rispettando i tempi stabiliti;
- trattamento farmacologico: antidepressivi o ansiolitici potrebbero intervenire sull’ansia legata alla condizione;
- coinvolgimento della famiglia fondamentale per supportare la persona a sviluppare e affinare le abilità comunicative
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Bibliografia
American Psychiatric Association – APA (2013) Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali – Quinta Edizione. (DSM-5). Edizione italiana a cura di Massimo Bioni, Raffaello Cortina Editore
Cottini L. (2014) Che cos’è l’autismo infantile Carrocci editore, Roma
Fontani S. (2018) Comportamenti disadattivi stereotipizzati nei Disturbi dello Spettro Autistico. Approccio educativi evidence-based. Giornale Italiano dei disturbi del Neurosviluppo. Buone prassi per la scuola, la clinica e i servizi; Vol 2, N° 3, 48-62
McEvoy R.E., Loveland K.A., Landry S.H. (1992) L’ecolalia nell’autismo infantile: un’interpretazione psicolinguistica evolutiva. Autolesionismo stereotipie aggressività. Erickson, Trento
Padovani R. (2011) La riabilitazione della conversazione. Lo spettro autistico, l’approccio pragmatico e una proposta clinica di intervento. Psicologia Clinica dello Sviluppo, N°1; 265-275
Pfanner L., Tancredi R., Marcheschi M. (2008) Communication and Language in Pervasive Developmental Disorders. Gior Neuropsich Età Evol; 28, 59-74
Tremolizzo L., Ferrarese C. (2008) Clinica delle demenze. Giornale di gerontologia ;56, 34-39 Zapparella M. (2018) L’evoluzione del concetto di autismo. Autismo e disturbi dello sviluppo, Vol 16, 313-325. Erickson Trento