di Sara Invitto
Presso la sede di Lecce di Istituto Santa Chiara nasce l’ambulatorio per la riabilitazione delle alterazioni delle funzioni olfattive e gustative dovute all’infezione da Covid-19.
La presa in carico è multidisciplinare e coinvolge professionisti sanitari che si occupano di valutazione e riabilitazione.
È ormai constatato il legame tra COVID-19 e alcune alterazioni sensoriali, in particolare alterazioni delle funzioni olfattive e gustative.
Disfunzioni olfattive e impatto sulla vita paziente
Esistono differenti disfunzioni olfattive e gustative; in riferimento alle disfunzioni olfattive è possibile distinguere:
- la disosmia, intesa come un’alterazione della percezione olfattiva insorta a causa di determinate condizioni fisiologiche; essa potrebbe indurre a parosmia, ovvero a una distorsione della qualità dell’odore percepito e ad allucinazioni olfattive, ossia la percezione di odori senza che ci sia effettivamente la presenza di uno stimolo olfattivo;
- l’iperosmia, nota come un’esagerazione nella sensibilità olfattiva;
- l’iposmia, che coincide con una riduzione della capacità olfattiva;
- l’anosmia, cioè la totale perdita o assenza della capacità olfattiva rispetto a tutti gli odoranti.
Tutte queste alterazioni hanno un forte impatto sulla vita del paziente, con ricadute maggiormente significative in soggetti con parosmia anziché con iposmia o anosmia, riportando conseguenze sul piano psicologico e alti livelli di stress percepito, incrementati da compromissioni nelle attività quotidiane. Per esempio, la mancanza di consapevolezza del proprio odore, potrebbe generare fenomeni sociali di evitamento e isolamento, così come il momento del pasto potrebbe non essere vissuto serenamente, dal momento che la disfunzione olfattiva incide negativamente sull’appetito e sullo stato nutrizionale del paziente.
Infine, l’individuo potrebbe essere incapace di cogliere la presenza di pericoli (fughe di gas, incendi, ecc.).
Variazioni gustative e conseguenze sulla vita del paziente
Rispetto alle variazioni gustative, invece, si possono evidenziare disfunzioni qualitative (disgeusia e fantogeusia) e quantitative (ipergeusia, ipogeusia e ageusia):
- la disgeusia corrisponde ad una percezione sgradevole del sapore;
- la fantogeusia è intesa come la sensazione di percepire uno stimolo gustativo quando questo non è realmente presente;
- l’ipergeusia rappresenta un innalzamento della sensibilità gustativa;
- l’ipogeusia si classifica come la riduzione della sensibilità gustativa;
- l’ageusia si riferisce a una totale perdita della capacità gustativa della lingua.
Non mancano le conseguenze disagianti che tali condizioni patologiche determinano nell’individuo, si pensi, ad esempio, a quanto possa essere pericoloso ingerire alimenti di cui non si riesce a cogliere la qualità nutrizionale e quanto questo possa portare a rischi per la propria salute fisica; si verificherebbe, inoltre, una riduzione dell’interesse verso il cibo con conseguente ritiro sociale.
Queste sintomatologie cliniche sono molto frequenti tra i pazienti che hanno presentato COVID-19 e, ancor più, in coloro che si presume siano asintomatici; l’anosmia, in particolare, sembra prevalere sull’ageusia.
Entrando nel merito, l’anosmia potrebbe evidenziarsi in maniera temporanea o permanente. Tra i fattori eziologici alla base, sono compresi la contrazione di un’infezione, l’infiammazione della mucosa nasale, l’ostruzione delle vie nasali, lesioni al lobo temporale o danni ai nervi olfattivi, la sinusite cronica, il trauma cranico oppure, in altri casi, tale disfunzione potrebbe rappresentare un indicatore precoce di futuri disturbi neurodegenerativi (come il morbo di Parkinson o di Alzheimer).
In letteratura, inoltre, sono stati individuati, inoltre, pazienti affetti da Covid-19 che, successivamente al recupero da distress respiratorio, presentassero anosmia a lungo termine, con un innalzamento, quindi, delle soglie percettive degli stimoli olfattivi. Questo tipo di anosmia post-virale ricopre il 40% dei casi, infatti, la perdita delle capacità olfattive è sicuramente uno dei sintomi che con maggior frequenza si riscontra in soggetti affetti.
Attività ambulatoriali presso la sede di Lecce
La valutazione medica otorinolaringoiatrica, neuropsicologica sensoriale olfattiva e gustativa e cognitiva e il successivo trattamento riabilitativo verrà effettato da un’interazione d’equipe con figure mediche e neuropsicologiche.
La supervisione scientifica sarà a cura della prof.ssa Sara Invitto (responsabile del Laboratorio INSPIRE, laboratorio sui processi cognitivi e psicofisiologici dell’olfatto, DiSTeBA, Università del Salento; Docente di Scienze Cognitive presso l’Università del Salento, Psicoterapeuta).