di Maria Rosaria Viva
La nascita di un neonato estremamente prematuro è di solito un evento inaspettato per i genitori e sconvolge gravemente le loro aspettative riguardo alla natività.
Il ricovero nell’unità di terapia intensiva neonatale (UTIN) è un’esperienza difficile e angosciante per la famiglia, il supporto psicologico è fondamentale non solo per la loro salute mentale, ma anche per le potenziali implicazioni nella relazione con il loro bambino e il successivo sviluppo.
Pertanto è necessario un intervento sia sul neonato che sui genitori, un approccio medico al bambino e di supporto alla famiglia garantendo una continuità delle cure e dell’assistenza.
Bambini nati prematuramente
Nonostante i significativi miglioramenti nei tassi di sopravvivenza, i neonati prematuri spesso affrontano una vita di disabilità dello sviluppo neurologico, inclusi disturbi cognitivi, comportamentali e motori.
Comunque anche i bambini apparentemente sani che non hanno sviluppato gravi sequele nei primi anni di vita sono a rischio per disturbi neuro-cognitivi che emergono in età avanzata, in genere durante il periodo scolastico.
I deficit sono riportati in:
- funzioni visuo-motorie,
- funzioni linguistiche,
- dell’attenzione
- funzioni esecutive
- funzioni dell’apprendimento
E portano i bambini a manifestare comportamenti anomali e problemi psicologici.
Sviluppo del linguaggio
La persistenza delle sequele dello sviluppo neurologico dall’infanzia all’età adulta sottolinea la necessità di un intervento preventivo e la scelta di trattamenti mirati.
Anche il rendimento scolastico, compresa la lettura, la scrittura e la matematica, è stato associato alle competenze linguistiche, pertanto, è necessaria una ricerca focalizzata sulle strategie di intervento per i bambini nati pretermine, volte a migliorare lo sviluppo precoce del linguaggio.
Strategie di intervento per bambini nati pretermine
La maggior parte di queste strategie, incentrate sulla promozione della consapevolezza e dell’interazione dei genitori e sul miglioramento di aspetti specifici del linguaggio e delle abilità comunicative dei bambini, ha portato a risultati incoraggianti, inclusi miglioramenti nel vocabolario espressivo e nello sviluppo sintattico e fonologico.
Una grande percentuale di bambini è affetta anche da difficoltà di deglutizione.
Sebbene il raggiungimento di una corretta alimentazione orale sia strettamente monitorato nei neonati pretermine durante la loro permanenza in ospedale, i problemi di alimentazione sono spesso trascurati nei neonati a termine.
L’identificazione delle difficoltà di alimentazione orale è ostacolata dalla mancanza di strumenti diagnostici e da una conoscenza limitata delle cause.
Per i neonati pretermine, questi problemi sono generalmente identificati durante il loro ricovero nelle unità di terapia intensiva neonatale, poiché il raggiungimento di un’alimentazione orale indipendente è un criterio importante per la dimissione dall’ospedale.
È importante riconoscere precocemente i segni e i sintomi delle difficoltà di alimentazione al fine di iniziare prontamente il trattamento e prevenire le complicanze.
I bambini con disturbi della deglutizione possono presentare differenti manifestazioni cliniche e evidenti come:
- scialorrea,
- ruminazione,
- fuoriuscita di cibo dalla bocca o dal naso,
- rigurgito o vomito frequente,
- oppure sintomi più sfumati come un tempo prolungato per assumere il pasto o scarso accrescimento ponderale.
Importanza dell’intervento logopedico precoce
L’intervento precoce sul bambino con difficoltà alimentare richiede una diagnosi, una classificazione precoce e un monitoraggio periodico dei cambiamenti che si verificano nel corso dello sviluppo del bambino.
All’intero della presa in carico logopedica, negli aspetti legati all’alimentazione e all’assunzione del cibo, gli obiettivi abilitativi e/o riabilitativi si articolano nella ricerca della normalizzazione della sensibilità, del miglioramento dei movimenti e delle funzioni del tratto oro-facciale.
La suzione, la masticazione, la deglutizione e la chiusura della bocca sono parte integrante degli aspetti riabilitativi.
È ormai noto che ogni cosa che il bambino mangia nei primi mesi di vita contribuisce al suo sviluppo e alla sua crescita mettendo le basi per la salute cognitiva e fisica del suo futuro.
È necessario anche istruire i genitori sull’importanza:
- che le azioni motorie compiute durante la funzione alimentare hanno per lo sviluppo fisiologico delle funzioni svolte dal distretto facciale (respirazione, deglutizione, alimentazione, mimica facciale e articolazione del linguaggio)
- della modalità e della qualità degli ausili usati nell’atto della somministrazione dei nutrienti (biberon, cucchiaini, bicchieri ecc…) perché, se usati senza errori e per i tempi appropriati, aiutano a determinare la giusta evoluzione delle tappe di sviluppo della funzione alimentare e un corretto sviluppo delle strutture anatomiche del volto, non creando alterazioni e disequilibri al distretto oro facciale.
L’identificazione precoce dei bambini a rischio di problemi linguistici e deglutitori in corso che necessitano di un intervento precoce è importante!
La sede di Istituto Santa Chiara in cui è possibile trovare questo servizio è Lecce.
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