La risonanza magnetica nucleare (RMN) è un esame diagnostico non invasivo che non prevede l’utilizzo di radiazioni ionizzanti.
Con gli sviluppi tecnologici nel corso degli anni, è diventata una delle principali tecniche di diagnostica per immagini.
A cosa serve la Risonanza Magnetica Nucleare
La risonanza magnetica nucleare (RMN) consente la diagnosi di patologie in ambito neurologico, cardiologico, ortopedico, traumatologico, gastroenterologico e oncologico tramite lo studio di diversi distretti corporei: encefalo e tronco encefalico, massiccio facciale, collo, addome, colonna cervicale, colonna dorsale, colonna lombosacrale, arti superiori, arti inferiori e articolazioni: ginocchio, spalla, caviglia, gomito, ecc..
L’esame prevede che il paziente si stenda su un lettino e venga introdotto all’interno del gantry (tunnel) per un lasso di tempo che può variare dai 10 ai 60 minuti.
Risonanza magnetica ad alto campo o a basso campo: vediamo le differenze
L’aspetto principale da tenere in considerazione quando ci sottoponiamo alla risonanza magnetica è quello dell’intensità del campo magnetico usato per produrre le immagini, che si misura in Tesla: maggiore è questo valore, più dettagliate saranno le immagini.
Le macchine ad alto campo (da almeno 1 Tesla) consentono una maggiore definizione delle immagini e uno studio più accurato del distretto corporeo esaminato.
Le macchine a basso campo, con Tesla inferiore a 0,5 si utilizzano esclusivamente per lo studio articolare.
Istituto Santa Chiara, nelle sedi di Diagnostica di San Vito dei Normanni e Castrignano de’ Greci, ha scelto di installare le Risonanze Magnetiche ad alto campo Philips da 1,5 Tesla.
Dove effettuare risonanza magnetica ad alto campo
SEDE DI SAN VITO DEI NORMANNI
SEDE DI CASTRIGNANO DE’ GRECI