Dio mi ha dato una voce per cantare con lui e quando hai questo, quale altro trucco ti serve?
— Whitney Houston
La nostra voce è un dono. È lo “strumento musicale” che ci mette in contatto con gli altri e ci permette di manifestare il nostro pensiero con le giuste sfumature.
Per alcuni la voce è anche un elemento essenziale dell’attività lavorativa: cantanti, insegnanti, avvocati, uomini d’affari, attori, presentatori, personal trainer, animatori, guide turistiche e tutte le figure professionali in costante rapporto con il pubblico, comunicano grazie alla propria voce.
La voce è importante: rappresenta una parte fondamentale dell’individuo, è unica e irripetibile nelle sue svariate sfumature.
Cosa succede quando questa si altera? Quando percepiamo nella voce un cambiamento improvviso o graduale? Quando si fa rauca o scompare?
L’alterazione della voce è un sintomo, definito in ambito medico con il termine: “disfonia”.
La disfonia
La disfonia può essere determinata da patologie proprie della corda vocale (noduli, polipi, edemi, granulomi, tumori, etc.) o da cause funzionali (eccesso o difetto della funzione fonatoria).
È oggi teoria accettata che un’alterazione della voce, o dell’equilibrio necessario per produrre una voce “elastica” che venga originata senza sforzo, nasce nella maggior parte dei casi da una sottostante patologia infiammatoria (patologie nasali e reflusso faringo-laringeo, tra le cause principali).
Diagnosi
Nel percorso diagnostico di una disfonia è fondamentale una visita otorinolaringoiatrica o foniatrica con laringo-stroboscopia.
Questo approccio consente di valutare in maniera esaustiva il paziente e considerare ogni aspetto della produzione vocale, individuandone eventuali punti deboli.
Accertata la causa, il medico indicherà il migliore percorso diagnostico terapeutico da effettuare.
Terapia
L’indicazione può essere chirurgica, farmacologica o, in alcuni casi, logopedica: si tratta di un percorso durante il quale il logopedista individuerà, insieme al paziente, le cause che lo hanno condotto verso un uso scorretto e/o eccessivo della voce.
Partendo dal presupposto che la voce non è solo un suono ma è un comportamento che coinvolge molti muscoli del nostro corpo che devono agire con il giusto tono, in perfetta armonia e con la giusta “elasticità”; il logopedista guiderà il paziente nella riappropriazione del proprio comportamento vocale con l’obiettivo di condurlo a poter parlare, cantare, recitare e perfino gridare con il minimo sforzo possibile.
La rieducazione vocale prevede un certo numero di sedute di circa 45 minuti ciascuna che si svolgono nell’ambulatorio logopedico. Il paziente potrà anche effettuare, su indicazione del logopedista, brevi allenamenti anche autonomamente.