14 Dic 2021

Il disturbo da abuso di sostanze

di Erica Montinari


Il disturbo da uso di sostanze è una condizione psicofisica complessa, presente quando un individuo abusa di una o più sostanze che portano a una moltitudine di sintomi cognitivi, comportamentali e fisiologici (DSM-5).

Questo disturbo comprende dieci classi di sostanze:

  • alcol,
  • caffeina,
  • cannabis,
  • allucinogeni,
  • inalanti,
  • oppiacei,
  • sedativi (ipnotici e ansiolitici),
  • stimolanti (anfetaminosimili, cocaina, ecc..),
  • tabacco
  • altre sostanze.

Queste sostanze hanno in comune l’essere psicoattive, ovvero agiscono nel sistema cerebrale a livello neurotrasmettitoriale fornendo una varietà di sensazioni fisiche e psichiche e attivano il sistema di ricompensa, legato al neurotrasmettitore dopamina che è coinvolto nel rafforzamento dei comportamenti e nella produzione dei ricordi.

La sostanza, infatti, con i suoi effetti rapidi, piacevoli e riproducibili, attiva e mantiene un ciclo di auto-rinforzo, per cui il soggetto non riesce più a farne a meno.

Il disturbo da uso di sostanze si divide in due categorie:

  • disturbo da uso di sostanze e disturbi indotti da sostanze ovvero intossicazione, astinenza
  • altri disturbi mentali indotti da sostanze (es. psicosi).

Una caratteristica importante di questo disturbo è il cambiamento sottostante nei circuiti cerebrali che può persistere anche dopo la disintossicazione, in particolare in individui con un disturbo più grave.
Gli effetti comportamentali di questo cambiamento sono le ripetute ricadute e un intenso craving ovvero il desiderio persistente e inarrestabile di una determinata sostanza e dei suoi effetti.

Il disturbo da uso di sostanze viene definito dipendenza in quanto tutte le sostanze possono portare a dipendenza fisica, psicologica o ad entrambe.
La dipendenza fisica è collegata alla necessità di assumere nuovamente la sostanza per evitare le sensazioni fisiche spiacevoli avvertite in assenza di assunzione delle stesse.
La dipendenza psicologica, invece, viene definita come il bisogno incontrollabile di utilizzare la sostanza per modificare il proprio umore e creare sentimenti positivi di gioia o aumentare la propria autostima.

Sintomi del disturbo da uso di sostanze

I sintomi di un disturbo da uso di sostanze, sulla base del DSM-5 (manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali), includono un pattern problematico di uso delle stesse che porta a disagio o compromissione clinicamente significativi per un periodo di 12 mesi, con diverse manifestazioni sintomatologiche:

  • la sostanza è assunta in quantitativi maggiori o per un periodo più lungo di quanto fosse nelle intenzioni;
  • desiderio persistente e tentativi infruttuosi di ridurre o controllare l’uso della sostanza;
  • gran parte del tempo impiegata in attività necessarie a procurarsi la sostanza, usarla o recuperare dai suoi effetti;
  • craving o forte desiderio della sostanza;
  • fallimento nell’adempimento dei principali obblighi di ruolo sul lavoro, scuola o casa;
  • uso della sostanza nonostante i persistenti e ricorrenti problemi sociali o interpersonali causati o esacerbati dall’uso della sostanza;
  • attività sociali, lavorative o ricreative ridotte a causa dell’uso della sostanza;
  • uso della sostanza in situazioni di pericolo;
  • uso continuo della sostanza nonostante la consapevolezza di un problema persistente e ricorrente, fisico o psicologico, causato o esacerbato dalla sostanza;
  • tolleranza alla sostanza, quindi bisogno di quantitativi sempre maggiori per ottenere l’effetto desiderato e marcata diminuzione dell’effetto con l’uso continuato di una medesima quantità;
  • sintomi di astinenza.

Cause del disturbo da uso di sostanze

Le cause della dipendenza da sostanza sono molteplici e vanno analizzate da una prospettiva eziopatogenetica multifattoriale, studiando i fattori di rischio ovvero i fattori predisponenti (genetici, psicologici, ambientali) e i fattori precipitanti.

Per fattori di rischio si intendono quei fattori che sono in grado di aumentare la vulnerabilità a sviluppare un determinato disturbo, che nel caso dei disturbi da uso di sostanze sono:

  • predisposizione personale genetica
  • compresenza di altri disturbi mentali o caratteristiche di personalità dipendente
  • incapacità di tollerare l’ansia e le frustrazioni e bassa autostima
  • utilizzo precoce della sostanza
  • fattori sociali come:
    • pressioni da parte dei coetanei
    • instabilità e povertà sociale
    • scarso rendimento scolastico
    • deprivazione sociale
  • fattori ambientali come:
    • storia familiare di dipendenze
    • problemi di separazione e dipendenza nella famiglia
    • mancanza di sostegno familiare

I fattori precipitanti sono eventi che possono determinare l’inizio del disturbo in persone che abbiano una predisposizione; possono essere eventi stressanti o traumatici come lutti, abusi, malattie, conflitti familiari, ecc.

Astinenza

Con il termine astinenza ci si riferisce a una sindrome specifica conseguente alla cessazione o alla riduzione dell’assunzione di una sostanza in precedenza assunta in modo duraturo e continuativo.

I sintomi dell’astinenza sono vari e dipendono dalla sostanza oggetto di abuso.

L’astinenza fisica da droghe come l’eroina può durare fino a 12 giorni ed è una condizione dolorosa e molto stressante. I sintomi comprendono:

  • midriasi (dilatazione delle pupille)
  • dolore muscolare, del rachide, delle gambe e delle articolazioni
  • nausea e vomito
  • crampi allo stomaco
  • dissenteria
  • brividi
  • sudorazione
  • lacrimazione
  • sbadigli
  • estrema irrequietezza e insonnia
  • stato emotivo caratterizzato da un senso di colpa e vergogna.

I sintomi dell’astinenza da cocaina consistono in:

  • sbalzi d’umore,
  • ansia,
  • mancanza di appetito, abulia, anedonia,
  • ipersonnia o insonnia,
  • irrequietezza e aggressività,
  • stanchezza,
  • paranoia,
  • craving e, in casi gravi, psicosi.

La sindrome d’astinenza da alcol si manifesta in un continuum di sintomi e segni di iperattività del sistema nervoso centrale.

  • Nella forma lieve si hanno: tremori, debolezza, cefalea, sudorazione, ipereflessia, sintomi gastrointestinali, tachicardia e la pressione arteriosa elevata.
  • In casi più gravi si può avere l’allucinosi alcolica (allucinazioni senza altra compromissione della coscienza) ovvero una condizione caratterizzata da allucinazioni visive e/o uditive, frequentemente a contenuto accusatorio e minaccioso; il pensiero non è disturbato e lo stato di coscienza rimane lucido

Il delirium tremens è uno stato grave e complesso caratterizzato da più sintomi: la persona si sente confusa e in ansia, presenta disturbi del sonno con incubi e possono verificarsi anche sintomi depressivi.
Vi sono allucinazioni che causano angoscia, irrequietezza e paura; si verificano disturbi vestibolari, che possono dare la sensazione che il pavimento e le pareti si muovano.
Man mano che il delirium progredisce si sviluppa un tremore a livello delle mani, che a volte si estende alla testa e al tronco.
Nel delirium tremens la sudorazione è abbondante, il battito cardiaco accelerato e la temperatura corporea sopra i 37 gradi e progredisce man mano che si aggrava tale stato, che può anche arrivare al rischio di morte.

Comorbilità

Il disturbo da abuso di sostanze, oltre alla concomitanza con altre condizioni mediche (come le malattie virali HIV ed epatite C), si verifica frequentemente insieme ad altri disturbi psichiatrici.

Il rischio di abuso di sostanze nella schizofrenia è da tre a quattro volte maggiore rispetto a quello riscontrato nella popolazione generale (Regier et al.,1990; Kavanagh et al., 2002) e c’è un’alta comorbilità anche tra abuso di droghe e depressione (Kessler et al., 2005; Paykel et al., 2005).

Altri disturbi concomitanti all’utilizzo di sostanze sono: disturbo post-traumatico, disturbi d’ansia, disturbi della condotta in adolescenza, depressione, disturbo bipolare, disturbi di personalità caratterizzati da impulsività e disregolazione affettiva, in particolare il disturbo di personalità antisociale o borderline, disturbo da deficit di attenzione e iperattività, gioco d’azzardo e altri disturbi di uso di sostanze.

Trattamento dei disturbi da uso di sostanze

Il trattamento del disturbo da uso di sostanze prevede vari step.

  • Il primo consiste nell’interrompere l’assunzione della sostanza, prevenendo le ricadute, in seguito viene effettuato un percorso psicologico per il recupero del ruolo del soggetto in famiglia, sul lavoro e nella società.
    Esistono diversi approcci psicoterapeutici evidence based per il trattamento delle dipendenze come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) e la terapia dialettico–comportamentale (DBT).

In un primo stadio la terapia farmacologica è usata per gestire i sintomi dell’astinenza e prevenire le ricadute, i farmaci aiutano a eliminare i sintomi dolorosi e a evitare che si ricada nell’assunzione della sostanza.

In seguito, con la psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT), terapeuta e soggetto cooperano attivamente nella definizione delle difficoltà da affrontare e degli obiettivi da raggiungere a breve, medio e lungo termine, intervenendo su tre aspetti principali:

  • comportamento: si insegna al soggetto individuare e correggere i comportamenti disfunzionali, mediante l’acquisizione di nuove strategie comportamentali e cognitive più funzionali alla sua vita;
  • cognizione: si indagano i processi di pensiero che hanno scatenato e che mantengono viva la dipendenza e i comportamenti disfunzionali, si analizzano e si modificano le componenti cognitive distorte mediante interventi di ristrutturazione cognitiva;
  • ambiente: si recupera il ruolo del soggetto nella società, favorendo il reinserimento lavorativo, familiare e sociale.

La DBT (terapia dialettico– comportamentale) è un trattamento di tipo cognitivo–comportamentale sviluppato da Marsha Linehan per il trattamento del disturbo borderline di personalità che è stato in seguito riconosciuto anche nel trattamento di altri disturbi mentali (Owens, Nason & Yeater; 2018).
Consiste in una combinazione di psicoterapia individuale e skills training di gruppo, in cui l’obiettivo è aiutare il paziente a costruire una vita piena e degna di essere vissuta. La DBT attraverso diversi moduli di training mira a migliorare la motivazione del paziente al cambiamento; aumentare le competenze della persona, sviluppare strategie di coping e problem solving, imparare a gestire le emozioni dolorose, migliorare il funzionamento interpersonale e la rete di supporto sociale, apprendere nuovi comportamenti e ristrutturare il proprio ambiente di vita.

Dove trattare il disturbo da uso di sostanze

SEDE DI ROMA

SEDE DI LECCE

Bibliografia

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Di Clemente, C.C. Addiction and Change: How Addictions Develop and Addicted People Recover.New York: Guilford Press; 2003.

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