Le radiazioni UVA e UVB costituiscono solo il 10% dello spettro solare, il restante 90% è costituito da radiazioni visibili (il 50%) e dalle radiazioni infrarosse (il 40%).
Le radiazioni infrarosse sono quelle con la maggiore penetrazione cutanea e quindi le maggiori responsabili degli effetti sia immediati che cronici dell’esposizione solare.
Quali sono i principali danni che l’esposizione alle radiazioni solari può causare? Quando il sole ha dei benefici? Come proteggere efficacemente la pelle e prendere solo il buono del sole?
Abbiamo rivolto queste domande alla dott.ssa Marina Castriota, medico chirurgo specialista in Dermatologia e Venereologia. Qui di seguito le sue risposte per voi.
Dott.ssa Castriota, quali sono i principali danni a breve e lungo termine che l’esposizione alla radiazione solare può arrecare alla pelle?
I principali effetti dannosi che le radiazioni solari che raggiungono la superficie terrestre (UVA, UVB, visibili e Infrarosse, dalla minore o maggiore penetrazione cutanea) possono arrecare alla pelle sono immediati o cronici, a seconda che si manifestino nel breve (ore o giorni) o nel lungo periodo (mesi o anni).
Tra gli immediati annoveriamo:
- eritema
- pigmentazione o “ abbronzatura”, l’amata tintarella
- e per ultime le noiose scottature
Tra i cronici troviamo:
- fotoinvecchiamento
- cancro cutaneo
- fotoimmunosoppressione
- ossidazione o generazione di radicali liberi
- danni oculari o retinici
Da ciò si evince la sempre maggiore importanza che assume la corretta informazione e prevenzione solare, con l’uso di fotoprotettori topici, quindi creme/latti/emulsioni con fattore di protezione da applicare ogni 2 h all’esposizione solare, e i fotoprotettori orali, da assumere prima e durante la suddetta esposizione, per prevenire e correggere i danni solari dall’interno.
Ci sono dei casi in cui l’esposizione della pelle ai raggi UV ha dei benefici? Anche in questi casi è altrettanto necessario proteggere la pelle?
Sì certamente, il sole non è solo un nemico!
A livello cutaneo migliora lo stato delle lesioni eritemato-desquamanti e può produrre effetti positivi su alcune patologie cutanee immunomediate come psoriasi, eczema atopico e anche acne, dove, andando a seccare un po’ la pelle per diminuzione della seborrea migliora le pustole superficiali, almeno in una fase iniziale.
Aiuta i pazienti affetti da dolori e infiammazioni articolari. In particolare è stato dimostrato che i raggi di tipo UVB hanno un effetto antinfiammatorio, modulando l’attività delle cellule del sistema immunitario coinvolte nell’origine e nello sviluppo dell’infiammazione (i linfociti Th2).
Inoltre, il sole favorisce in modo naturale il rilassamento muscolare e stimolando la produzione di vitamina D, lenisce i dolori ossei e articolari.
Infine, la luce solare apporta benefici sull’umore: promuove la produzione di serotonina, un neurotrasmettitore che aiuta a calmare ansia e stress e migliora il tono dell’umore.
Il sole contribuisce poi a regolare il ritmo sonno-veglia e favorisce un buon riposo notturno.
Quali sono i principali danni da fotodanneggiamento e come si manifestano?
La cute, organo altamente specializzato a difesa dell’intero organismo, si assottiglia a tutto spessore per un danneggiamento delle fibre elastiche e di collagene che si denaturano, determinando una minore elasticità della cute stessa.
Le fibrille di collagene che ancorano l’epidermide al derma sottostante diminuiscono e la loro riproduzione rallenta, con perdita del tono e formazione nell’insieme di sottili rughe. La comparsa di macchie chiare e scure, discromie, causa di disagio estetico e talvolta manifestazione di una malattia vera e propria: rappresentano uno dei principali errori di differenziazione cellulare da fotodanneggiamento.
I danni da fotodanneggiamento si manifestano tanto precocemente quanto l’esposizione solare è stata scorretta. Una delle problematiche che riscontro con maggiore frequenza in ambulatorio è proprio legata a un’errata applicazione del filtro solare protettivo e la mancata assunzione di un integratore specifico: questi possono indurre la cascata di eventi dannosi descritta, con comparsa di quadri patologici cronici.
Qual è l’incidenza dei tumore della pelle? E come è cambiata nel tempo?
I tumori della cute più frequentemente riscontrati sono il basalioma o carcinoma basocellulare e il carcinoma spinocellulare o squamocellulare. Il melanoma, pur essendo meno frequente dei primi due, sta aumentando gradualmente la sua comparsa nella popolazione, con un’incidenza che riguarda dal 5 al 10 % della popolazione.
Di notevole importanza per lo sviluppo di questi tumori, soprattutto carcinomi baso e spinocellulari, appaiono i fattori esogeni, collegati ai nostri comportamenti, come ad esempio un’intensa e sregolata esposizione alle radiazioni solari, soprattutto nella prima infanzia o in giovane età, che ha portato a una comparsa più precoce rispetto a un tempo.
Il melanoma, che fino a una ventina di anni fa era considerato un tumore raro, negli ultimi 10-15 anni ha visto un accrescimento importante della sua incidenza, tanto che nei giovani uomini e nelle giovani donne è considerato uno dei tumori più presenti.
Quindi come possiamo proteggere la nostra pelle al meglio e prendere solo ciò che c’è di buono dall’esposizione al sole?
È importante sottolineare come la fotoprotezione topica da sola non sia sufficiente a garantire una fotoprotezione efficace, ma debba essere sempre supportata e coadiuvata da prodotti orali. Solo così infatti, assieme a un’esposizione corretta, si può essere sicuri di essere veramente difesi dai danni solari.
Le linee guida internazionali indicano di applicare ogni 2 ore 2 mg per centimetro quadrato di crema (circa 40-50 g per il corpo di un adulto) e di ripetere l’applicazione dopo ogni bagno.
Ma diversi studi dimostrano che la quantità reale di crema applicata è in media 0,5 mg per centimetro quadrato. Inoltre, spesso si dimenticano alcune zone come orecchie e piedi!
Il meccanismo d’azione degli antiossidanti orali non consiste nel proteggere la pelle dalle radiazioni solari, ma nel neutralizzare l’eccesso di radicali liberi prodotto in seguito all’esposizione, responsabile dello stress ossidativo. Gli antiossidanti agiscono pertanto dall’interno, limitando il danno causato dalle radiazioni solari. Per questo motivo possono essere assunti sia a scopo preventivo che a scopo “riparativo”, con l’obiettivo di proteggere la pelle anche dopo l’esposizione al sole.
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