20 Ott 2021

Osteopata, fisioterapista: a chi rivolgersi?

Che cosa fa il fisioterapista?

Il fisioterapista è un operatore sanitario che ha conseguito la laurea triennale ed è esperto nella riabilitazione motoria e nella rieducazione posturale. Il settore d’azione di un fisioterapista è vastissimo.
La prima diversificazione va fatta tra:

  • Patologie ortopediche dell’apparato muscolo scheletrico: traumi e gli infortuni, le patologie croniche e quelle degenerative, i difetti di postura. Quello che hanno in comune tutte queste patologie in genere è il manifestarsi del dolore con una conseguente limitazione nell’eseguire le attività quotidiane. Il fisioterapista può trattare problemi come il mal di schiena o lombalgia; la sciatalgia o lombosciatalgia; cervicalgia; difetti di postura etc…
  • Patologie di origine neurologica. Il fisioterapista specializzato in riabilitazione neurologica segue i pazienti che hanno problemi di mobilità legati al sistema nervoso. In genere, quindi, pazienti che hanno avuto un ictus o un aneurisma cerebrale. Oppure con patologie neurodegenerative come il Morbo di Parkinson, la Sclerosi Multipla, la Sla o distrofie muscolari.

Lo scopo principale del fisioterapista è sia quello di prevenire che quello di trattare delle difficoltà motorie, presentatesi in seguito a un trauma oppure dovute ad altre cause.

Osteopata chi è e cosa fa

L’osteopata è un professionista sanitario che ricerca le cause che hanno generato un determinato problema e attraverso tecniche manuali agisce ul sistema nervoso neurovegetativo per ripristinare i processi di autoguarigione del corpo.

Questa figura è specializzata nel trattamento di patologie e disturbi a carico del sistema muscolo-scheletrico, nervoso e viscerale.

Differenza tra osteopata e fisioterapista

Non vi è contrapposizione tra le due figure professionali di osteopata e fisioterapista; vanno anzi preferibilmente valutate in collaborazione e completamento reciproco.

Il tipo di approccio, di metodo diagnostico e terapeutico al paziente è diverso ma non opposto.

Il fisioterapista si concentra sull’area in cui il paziente lamenta il dolore e si occupa dunque di una sintomatologia locale.
L’osteopata utilizza un approccio più globale sia nella diagnosi che nella terapia al fine di ricondurre la totalità del corpo all’equilibrio e alla normale mobilità; va alla ricerca delle cause che hanno scatenato un problema, non limitandosi alla regione che presenta il dolore; la causa può infatti trovarsi in una zona del corpo anche distante.

Le domande poste saranno riferite non solo alla zona del dolore ma verrà tenuta in considerazione tutta la storia clinica del paziente. Una volta individuata la causa della disfunzione, l’osteopata interviene con manipolazioni per riportare l’equilibrio. Inoltre, agisce anche a livello più profondo, ovvero viscerale e craniale, rispetto al fisioterapista e va a ristabilire l’armonia e a stimolare i meccanismi di autoguarigione insiti nel nostro corpo.

Così come il fisioterapista ha bisogno dell’osteopata, che è in grado di guardare alla globalità del corpo; anche l’osteopata ha bisogno del fisioterapista, che segue il paziente affinché i benefici del trattamento non siano persi e si mantenga il risultato raggiunto, evitando una eventuale regressione.

Lo scopo cui concorrono entrambi rimane in ogni caso lo stesso, ovvero il benessere del paziente.

Un esempio semplice che si può fare è quello del dolore cervicale. Le cause scatenanti possono essere molteplici: il malessere, per esempio, potrebbe essere causato da problemi di masticazione, della vista, o addirittura da problemi digestivi e diaframmatici. Per capire quale sia la vera causa del dolore è necessario l’intervento dell’osteopata, che con il solo ausilio delle mani punta non solo a far sparire il malessere in sé, ma aiuta il corpo nei suoi processi di autoguarigione al fine di riacquistare armonia ed equilibrio: in una parola ricostruisce la salute, che non è altro che un’estensione perfetta tra il corpo e l’ambiente esterno.

Chi scegliere tra osteopata o fisioterapista?

Una presa in carico combinata sarebbe la soluzione migliore!

Qualora ci fosse un danno al sistema muscolo-scheletrico è importante con l’osteopatia ristabilire subito un equilibrio e spingere il corpo verso una giusta autoguarigione; allo stesso tempo è fondamentale la fisioterapia per riabilitare funzionalmente la parte danneggiata.

Per un problema neurologico importantissima è la riabilitazione neuromotoria, ma allo stesso modo è necessario anche l’apporto dell’osteopatia per un migliore adattamento del corpo alla nuova situazione, cercando sempre di migliorare lo stato di salute.

Una buona collaborazione tra queste due figure, così come con tutte le figure mediche, è fondamentale ed è alla base del fine ultimo, ovvero la salute del paziente.

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