Diagnosi e trattamento DSA Lecce
I disturbi specifici dell’apprendimento sono disturbi che interessano specifiche abilità (lettura, ortografia, grafia e calcolo) in modo significativo, ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale, in assenza di deficit sensoriali. La specificità è la loro caratteristica principale.
Quali sono i DSA?
Dislessia
È un disturbo specifico dell’apprendimento caratterizzato dalla difficoltà nell’acquisizione delle abilità di lettura, che risulta più lenta e meno accurata di quanto ci si aspetti in base a età e scolarità. È fra i DSA il più studiato: i primi studi risalgono alla fine del 1800.
Gli errori nella lettura sono i seguenti:
Errori di inversione
Si verificano laddove:
- Il soggetto legge ad esempio “pirgione” al posto di “prigione”
- Inverte l’ordine con cui sono scritte le parole, leggendo ad esempio “il ratto insegue il gatto” al posto di “il gatto insegue il ratto”
- La lettera cambia posizione nel corop della parola, ad esempio “tartore” per “trattore” (inversione cinetica)
- La lettera non cambia posizione all’interno della parola, ma si verifica un errore di orientamento spaziale, ad esempio “novo” per “uovo” (inversione statica)
Errori di omissione
Si verificano quando il bambino, leggendo, omette una o più parole o loro parti.
Errori di sostituzione
Il bambino sostituisce:
- Una consonante con un’altra che ha una grafia simile (ad es. “E” invece di “F”)
- Una lettera con un’altra avente una grafia simile a essa speculare (es.: “b” con “d”, oppure “p” con “t”)
- Una lettera con un’altra che ha il suono simile (es.: “d” con “t”)
- Una parola con un’altra che non ha alcun grafema in comune
Disortografia
Le persone con disortografia hanno difficoltà nel rispettare le regole di trasformazione del linguaggio parlato in linguaggio scritto.
Gli errori son di vario tipo:
Fonologici (sono tutti gli errori in cui non è rispettato il rapporto tra fonemi e grafemi):
- per scambio di grafemi: es: brinaperprima, folpepervolpe;
- per omissione e aggiunta di lettere o di sillabe: es: taolopertavolo, tavolovopertavolo;
- per inversione: liperil,bamblaboperbambola
- per grafema inesatto: es: pese perpesce; agiperaghi.
Non fonologici (sono gli errori nella rappresentazione ortografica delle parole senza commettere errori nel rapporto tra fonemi e grafemi):
- separazioni illegali: par loperparlo; in siemeperinsieme;
- fusioni illegali: noneveropernon è vero; lacquaperl’acqua; ilcaneperil cane;
- cambio grafema omofono: squolaperscuola; qucinapercucina
- omissione o aggiunta h: ha casapera casa; lui non aper lui non.
Di altro tipo:
- Omissione e aggiunta di accenti: percheperperché;
- Omissione e aggiunta di doppia: palaperpalla.
Disgrafia
La scrittura è irregolare per dimensione e /o pressione, vi è una scarsa capacità di utilizzare lo spazio sul foglio e di mantenere la direzione orizzontale dello scritto, i margini non vengono rispettati, gli spazi fra i grafemi e tra le parole sono irregolari. È difficilmente leggibile.
Discalculia
Vi è un deficit del sistema di elaborazione dei numeri e/o del calcolo. Vi può essere difficoltà nell’associare il numero alla quantità; un bambino discalculico può avere in mente la linea dei numeri e/o non capire il valore posizionale delle cifre. Può anche trovare difficoltà nel ricordare l’ordine procedurale di un’operazione, di un’equazione o nell’utilizzare i simboli aritmetici.
Perché è importante che un disturbo dell’apprendimento venga riconosciuto?
È fondamentale che i disturbi specifici dell’apprendimento vengano individuati e diagnosticati per evitare che:
Il soggetto inizi a demotivarsi e a disinvestire energie in ambito scolastico
Si percepisca inadeguato, soprattutto a scuola, e inizi a crearsi una visione di sé negativa
Sperimenti nuovi insuccessi che confermeranno il suo senso di inadeguatezza.
IL PERCORSO DIAGNOSTICO
Riconoscere i disturbi specifici dell’apprendimento e trattarli
La diagnosi e i trattamenti DSA, richiesti dai genitori che hanno rilevato gli indicatori di rischio o hanno seguito un suggerimento da parte degli insegnanti, vengono effettuati da un’équipe multidisciplinare composta da: neurologo/neuropsichiatra infantile, psicologo, logopedista, pedagogista clinico.
La prima fase consiste in una raccolta di informazioni sugli elementi valutati da coloro che hanno segnalato il caso.
La diagnosi funzionale prevede:
- una valutazione descrittiva dei disturbi neuropsicologici e dell’apprendimento
- la formulazione di ipotesi sulle cause del deficit
- un’indagine sulle diverse aree di sviluppo:
Area degli apprendimenti scolastici
È necessario verificare il livello di apprendimento raggiunto nelle principali aree dell’apprendimento scolastico. Se si rileva un ritardo o un disturbo è opportuno valutare le condizioni delle abilità cognitive ed emotivo–relazionali per comprenderne la natura e gli effetti.
Area dello sviluppo delle abilità neuropsicologiche
In base alla natura del disturbo di apprendimento evidenziato, si indagano le funzioni o le abilità cognitive (percezione uditiva e visiva, abilità visuo-spaziali, memoria, linguaggio, attenzione).
Area della condizione emotivo-relazionale
In qualsiasi situazione di apprendimento le componenti cognitive non possono essere disgiunte da quelle emotivo-relazionali. Il clinico è chiamato a formulare una o più ipotesi patogenetiche, poiché la causa di un insuccesso scolastico potrebbe non derivare da difficoltà neuropsicologiche, ma da problemi emotivo-relazionali (diminuzione dell’autostima e della motivazione ad apprendere da parte dell’alunno).
Area dello sviluppo prassico e motorio
Si tratta di definire il livello di abilità motoria raggiunto dal soggetto, il grado di coordinazione delle parti del corpo e soprattutto l’integrazione con le funzioni visive e la capacità di utilizzare la rappresentazione mentale nella guida del movimento (ideazione del gesto). Valutare l’organizzazione, il controllo e la rappresentazione del movimento richiede, oltre a una certa competenza clinica, anche l’uso di adeguati strumenti di valutazione.
La diagnosi è importante, perché?
Aiuta a raggiungere la consapevolezza delle difficoltà specifiche, ma anche delle proprie risorse cognitive e delle proprie abilità;
Aiuta i genitori e gli insegnanti a riconoscere e valorizzare i punti di forza del soggetto, a individuare le sue modalità di apprendimento, a tracciare un confine chiaro tra ciò che dipende o non dipende dalla sua applicazione;
Dà il diritto di utilizzare mezzi compensativi o misure dispensative a scuola.
Quando può essere fatta la diagnosi di un DSA?
L’età minima in cui è possibile effettuare la diagnosi di dislessia coincide generalmente con il completamento del secondo anno della scuola primaria. In questo periodo si completa il ciclo dell’istruzione formale al codice scritto e si ha una riduzione significativa della variabilità inter-individuale nei tempi di acquisizione della lettura.
Anche per la scrittura l’età minima in cui è possibile effettuare la diagnosi potrebbe teoricamente coincidere con il completamento del secondo anno della scuola primaria.
Si può, invece, porre la diagnosi dei disturbi delle procedure esecutive e di calcolo a partire dalla fine del terzo anno della scuola primaria, in quanto l’anticipazione dell’età ha presentato nei dati sperimentali la presenza di molti falsi positivi.
Affinché vengano garantite allo studente corrette modalità di gestione è necessario:
Predisporre un adeguato percorso educativo:
in base al livello del disturbo, agli obiettivi, all’uso degli strumenti compensativi e dispensativi, ai criteri di valutazione necessari all’allievo
Mettere a punto strategie didattiche adeguate:
in quanto gli alunni con DSA richiedono un input didattico adatto alle loro caratteristiche
Essere più flessibili e accettare le differenze di prestazione nei diversi contesti funzionali:
ricordando che non esiste uno studente uguale a un altro
Sostenerne l’autostima
Stipulare un patto di alleanza, anche scritto, con lui e con la famiglia
Valutare i contenuti e non la forma delle sue produzioni
Applicare le misure dispensative e far usare all’allievo gli strumenti compensativi adatti
Cosa sono gli strumenti compensativi?
Cosa sono le misure dispensative?
Riguardano la dispensa da alcune prestazioni (lettura ad alta voce, prendere appunti…), i tempi personalizzati di realizzazione delle attività, la valutazione (non viene valutata la forma ma solo il contenuto…). L’obiettivo di tali misure e strumenti non deve essere quello di “guarire” il bambino dal disturbo (perché la sua non è una malattia), ma di aiutarlo a ridurne gli effetti, predisponendo una modalità di apprendimento più adatta alle sue caratteristiche.
Correlazione fra DSA e interventi compensativi e dispensativi
Lentezza ed errori nella lettura con conseguente difficoltà nella comprensione del testo:
- Evitare di far leggere a voce alta
- Incentivare l’utilizzo di computer con sintesi vocale, di cassette con testi registrati, di dizionari digitali, …
- Sintetizzare i concetti con l’uso di mappe concettuali e/o mentali
- Favorire l’uso di software specifici dotati di sintesi vocale in grado di leggere anche le lingue straniere
- Leggere le consegne degli esercizi e/o fornire, durante le verifiche, prove su supporto audio e/o digitale
- Ridurre nelle verifiche scritte il numero degli esercizi senza modificare gli obiettivi
- Evitare le verifiche scritte in tutte le materie tradizionalmente orali, consentendo l’uso di mappe o ipertesti durante l’interrogazione
Difficoltà nei processi di automatizzazione della letto-scrittura: impossibilità di eseguire nello stesso tempo due “procedimenti” come ascoltare e scrivere, ascoltare e seguire un testo scritto
- Evitare di far prendere appunti, ricopiare testi o espressioni matematiche
- Fornire appunti su supporto digitale o cartaceo stampato preferibilmente con carattere Arial, Comic Sans, Trebuchet (di dimensione 12-14 pt), in caso di necessità di integrazione dei libri di testo
- Consentire l’uso del registratore
- Evitare la scrittura sotto dettatura
- Evitare la copiatura dalla lavagna
Difficoltà nel ricordare le categorizzazioni: i nomi dei tempi verbali e delle strutture grammaticali italiane e straniere, dei complementi
- Favorire l’uso di schemi
- Privilegiare l’utilizzo corretto delle forme grammaticali sulle acquisizioni teoriche delle stesse
- Utilizzare per le verifiche domande a scelta multipla.
Disortografia e/o disgrafia:
Favorire l’utilizzo di programmi di videoscrittura con correttore ortografico per l’italiano e le lingue straniere
Discalculia, difficoltà nel memorizzare tabelline, formule, sequenze arbitrarie e procedure:
- Consentire l’uso di tavola pitagorica, calcolatrice, tabelle e formulari, mappe procedurali, sia nelle verifiche che nelle interrogazioni
- Utilizzare prove a scelta multipla
Difficoltà nell’espressione della lingua scritta:
Favorire l’uso di schemi testuali
Difficoltà nel recuperare rapidamente nella memoria nozioni già acquisite e comprese con conseguente difficoltà e lentezza nell’esposizione orale:
- Incentivare l’utilizzo di mappe, schemi e ipertesti durante l’interrogazione, come previsto anche nel colloquio per l’esame di Stato, per facilitare il recupero delle informazioni e migliorare l’espressione verbale orale
- Evitare di richiedere lo studio mnemonico e nozionistico in genere, tenere presente che vi è una notevole difficoltà nel ricordare nomi, termini tecnici e definizioni (ad es. per le materie scientifiche, diritto, filosofia,…)
Facile stanchezza e tempi di recupero troppo lunghi:
- Fissare interrogazioni e compiti programmati
- Evitare la sovrapposizione di compiti e interrogazioni di più materie
- Evitare di richiedere prestazioni nelle ultime ore
- Ridurre i compiti per casa
- Istituire un produttivo rapporto scuola e famiglia/tutor
- Controllare la gestione del diario
Difficoltà nella lingua straniera:
- Privilegiare la forma orale
- Utilizzare per lo scritto prove a scelta multipla
Se è compresente un deficit di attenzione:
Dividere la prova in tempi differenti